embedded insurance, bancassicurazione, e i servizi integrati per le assicurazioni

L’Embedded Insurance rivoluzionerà la distribuzione assicurativa e alzerà il valore sul mercato dei settori connessi, e rappresenta una delle novità più importanti per il mondo assicurativo nel prossimo futuro.

È quanto emerge dal webinar “Open & Embedded Insurance” organizzato, il 3 febbraio, dall’Italian Insurtech Association (IIA) e dalla milanese Mia-Platform, tech company innovativa.

Il webinar è stato presentato dal segretario generale dell’IIA, Gerardo di Francesco, e da Yuri Poletto, partner & head of the open insurance observatory di IIA. Entrambi hanno evidenziato come la trasformazione digitale sia per il settore assicurativo una grande opportunità.

In questa occasione Poletto ha richiamato l’Italia, per il suo ritardo nella tabella di marcia verso la digitalizzazione, portando l’attenzione su alcuni dati che mostrano come nel biennio 2018-2020 la distribuzione delle polizze online sia rimasta ferma al 3,3/3,4%.

Luigi Alicante, senior product owner di Mia, invece, ha sottolineato la necessità per le compagnie di dover investire in piattaforme polifunzionali “per consentire la distribuzione di soluzioni integrabili in base alle esigenze degli utenti finali”.

 

Ma cosa si intende con Embedded Insurance?

 

Il modello di embedded insurance, conosciuto anche con il nome di invisible insurance, consiste nella possibilità di acquistare una copertura assicurativa come prodotto integrato nell’acquisto di un altro servizio.

Il fenomeno appartiene al più ampio della finanza incorporata e si sta diffondendo in modo sempre più deciso. Nei fatti si traduce in un’esperienza di acquisto più semplice e veloce per tutti i consumatori che desiderano dotarsi di uno scudo assicurativo sfruttando, allo stesso tempo, concreti vantaggi economici.

Per gli operatori del settore, invece, si pone come un importante strumento per incrementare le vendite. Può capitare, infatti, che i consumatori siano restii ad acquistare una polizza assicurativa in quanto vedono quest’ultima come un servizio superfluo, aggiuntivo e che richiede uno step extra da evitare.

Un esempio di servizio assicurativo embedded è la Bancassicurazione, con cui banche e istituti possono rivendere servizi assicurativi attraverso i loro prodotti finanziari.

 

Come può cambiare il mondo della distribuzione assicurativa?

 

Le Compagnie quindi possono sia incrementare le loro vendite che ridurre i costi di distribuzione. Allo stesso tempo l’accesso facilitato a una crescente quantità di dati potrebbe consentire loro di personalizzare i prodotti, conoscere meglio i clienti e ridurre i premi.

I clienti invece godrebbero di maggiori servizi a cui tra l’altro potrebbero accedere con maggiore facilità senza dover chiamare il proprio assicuratore o acquistare servizi aggiuntivi. Inoltre un sistema integrato consentirebbe di creare un database dei dati più omogeneo rendendo più difficile la loro dispersione.

 

Quali sono gli ostacoli?

 

I principali ostacoli ruotano intorno alla scarsa capacità del settore di adeguarsi al cambiamento.

In particolare le principali difficoltà da affrontare potrebbero essere: l’esigenza di adeguare i prezzi dei servizi al tipo di offerta in base al prodotto specifico; l’istituzione di una governance chiara e omogenea per regolare il servizio; la necessità di dotarsi di nuove tecnologie che richiedono tempo e investimenti.

 

Quale futuro per l’embedded insurance?

 

Si tratta tuttavia di uno sforzo necessario date le grandi possibilità che si intravedono per il settore assicurativo.

Secondo le previsioni dell’Italian Insurtech Association, infatti, le assicurazioni integrate potrebbero crescere, entro dieci anni, del 20% per un valore totale di 5 miliardi di euro.

In Italia, nel 2021, è emersa la presenza di 130 player occupati nella vendita di polizze integrate, più del doppio dei 60 del 2020. Un numero che è destinato a crescere anche nel 2022.

La società McKinsey & Company sostiene, inoltre, che entro il 2025 settori come i viaggi, la mobilità, la salute, l’ospitalità e l’edilizia si adegueranno alle nuove tendenze digitali per un totale di 60 trilioni di dollari e di questi il mercato assicurativo potrebbe valerne almeno 3 trilioni.