Cosa si intende con insurtech e quali sono le tecnologie utilizzate nel nuovo modello assicurativo

Insurtech è un neologismo nato dall’unione delle parole insurance (assicurazione) e technology (tecnologia).

Con questo termine si fa riferimento a tutte quelle società che sfruttano tecnologie avanzate per la distribuzione dei servizi assicurativi: software, applicazioni, startup.

La sua implementazione è possibile grazie all’uso di strumenti come l’intelligenza artificiale (AI), i Big Data, Blockchain e Distributed Ledger Technology (DLT), l’Internet of Things (IoT).

Si tratta comunque di un processo che si sta affermando con maggiore risalto, sia nel panorama internazionale che italiano, solo negli ultimi anni.

Il ritardo, rispetto alla Fintech, il modello che regola il mondo della finanza e che è considerato il padre dell’Insurtech, è probabilmente dovuto alla natura storicamente tradizionalista del mercato assicurativo.

In Italia i primi intermediari online fanno la loro comparsa nel 2008, anno in cui la parola Insurtech non era ancora stata coniata. È grazie a realtà come facile.it, chiarezza.it, brokeronline.it, segugio.it, dottordog.it, se oggi è possibile parlarne nel nostro Paese. Altre compagnie particolarmente indirizzate sull’IT erano directline.it (ora Verti.it) e linear.it.

In seguito hanno fatto il loro ingresso altre realtà come convieneonline.it, mioassicuratore.it, rcpolizza.it, che hanno il merito di aver posto l’attenzione su prodotti assicurativi, alternativi alle più diffuse polizze auto, come: le assicurazioni sulla responsabilità civile professionale, le polizze casa, la polizza cane e gatto o le Credit Protection Insurance (CPI)

Un’introduzione sul mercato che, dal 2010 al 2021, ha portato a un incremento esponenziale della sottoscrizione di questi prodotti.

Per quanto riguarda il mondo dell’Insurtech, nel complesso, si deve comunque attendere il 2015, per assistere alla sua concreta diffusione e alla moltiplicazione degli investimenti, sia da parte delle società che sviluppano tecnologie che dalle stesse Compagnie.

Nel 2015, infatti, gli investimenti globali hanno raggiuntoi 2,65 miliardi di dollari, contro i 740 milioni del 2014, facendogli conquistareil titolo di “Anno del boom dell’Insurtech. Di questi il 60% è andato a start-up con sede negli Stati Uniti, seguite dalla Germania (6%), Regno Unito (5%), Cina (5%) e India (3%).

Nel corso degli anni successivi, nonostante l’influenza maggiore sia stata, e continua a essere, degli Stati uniti con il 60% del totale degli investimenti, anche l’Europa si è fatta notare con una crescita annua del 279% tra il 2015 e il 2017, raggiungendo i 3,5 miliardi nel 2021. (dati di CB Insights.)

L’Italia, non senza fatica, inizia ad affacciarsi in questo mondo.

Nel 2021, secondo i dati elaborati dall’Italian Insurtech Association, in collaborazione con l’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano,, l’Insurtech ha attirato oltre 280 milioni di euro di investimento, contro i 50 milioni, del 2020, registrando una crescita non indifferente di + 460%.

La maggiore attenzione è dovuta, non solo all’impossibilità di resistere alle pressioni della digitalizzazione, ma anche alla maggiore consapevolezza da parte degli operatori del potenziale e dei vantaggi che offre.

 

Un nuovo modo di pensare l’assicurazione: cosa cambia per gli operatori e per i clienti

 

L’Insurtech infatti offre numerosi vantaggi, sia economici che in termini di tempo ed efficienza; basta pensare alla semplificazione del lavoro grazie alla presenza di archivi digitali.

Inoltre la dematerializzazione modifica il processo di interazione tra clienti e Compagnie spingendo verso la nascita di prodotti nuovi e personalizzati.

Il mercato tradizionale tende a suddividere, attraverso l’uso di modelli statistici, i consumatori in ampie categorie di rischio non riuscendo a cogliere le differenze dei singoli clienti all’interno di uno stesso gruppo. La conseguenza è l’offerta di polizze troppo care per alcuni soggetti e non sempre adatte a soddisfare le loro esigenze.

Le startup Insurtech, invece, grazie all’uso di dati reali, riescono a creare categorie di rischio più piccole associando a esse prodotti più su misura e, allo stesso tempo, più competitivi.

Si riduce quindi l’influenza delle categorie di rischio sul premio del singolo cliente personalizzando le polizze in base allo stile di vita, la situazione finanziaria e le condizioni di salute.

Si tratta chiaramente solo di uno dei tanti vantaggi offerti dall’Insurtech.

Oltre alla realizzazione di prodotti e servizi su misura, questo modello consente di:

  • Accelerare e semplificare il processo di stipula attraverso l’uso di moduli informatici che elaborano i dati e i documenti necessari;

  • Comparare diversi prodotti in tempo reale utilizzando un’unica piattaforma, facile da usare e accessibile dai propri dispositivi;

  • Scegliere la Polizza e gestire tutte le fasi, dalla sottoscrizione alla denuncia del sinistro, comodamente da casa propria;

  • Usufruire di un servizio di assistenza h24 grazie all’utilizzo di chatbot e intelligenza artificiale.
     

L’Insurtech si presenta come una grande opportunità non solo per gli assicuratori ma anche per i clienti che vanno incontro a una maggiore trasparenza, prezzi più competitivi e una migliore consumer experience.

 

 

Le sfide dell’Insurtech

 

Tuttavia non si è ancora configurata una strategia di implementazione univoca portando gli attori coinvolti a mettersi sul campo utilizzando strategie diverse, spesso volte alla sperimentazione.

Una delle poche certezze è che l’Insurtech pone di fronte a numerose sfide, differenti tra loro, ma che richiedono una risposta comune:

  • Per le compagnie, si pone la necessità di sfruttare l'open innovation e aprirsi verso la realizzazione di un ecosistema che ingloba conoscenze e strumenti di altri attori come startup, università, istituti di ricerca, consulenti e aziende.

  • Il mercato deve favorire modelli che puntano non sulla competizione ma sulla sinergia degli operatori con il fine di investire nell'innovazione e nella ricerca, da sempre unico vero motore per il progresso.

  • Le istituzioni devono elaborare, e definire, un nuovo contesto normativo attraverso una regolamentazione in grado di guidare i nuovi processi assicurativi. Basta pensare alle questioni come: utilizzo dei dati, firma elettronica, condizioni contrattuali.
     

La domanda da porsi oggi, del resto, non è se orientarsi o meno verso questo modello di business ma identificare la strategia migliore per affrontarlo con successo.

Il nostro obiettivo, con questo manuale, è quello di individuare tali strategie e fornire e gli strumenti necessari a tutti coloro che desiderano avviare una start-up insurtech partendo da zero.