come funziona e se è obbligatoria la marcatura temporale per le fideiussioni

La marcatura temporale è uno strumento sempre più rilevante, soprattutto in un contesto in cui la digitalizzazione dei documenti pone la necessità di garantire la loro autenticità e integrità. 

La sua applicazione si è diffusa in vari settori, dal pubblico al privato, e ha assunto un ruolo fondamentale nelle gare pubbliche e nella gestione delle cauzioni. 

In questi casi, infatti, rappresenta un requisito formale essenziale per dimostrare l’effettiva presentazione dei documenti entro i termini previsti.

Spesso la marca temporale viene affiancata, o confusa, con la firma digitale, ma i due strumenti svolgono funzioni distinte.

La firma digitale attesta l’identità del sottoscrittore mentre la marcatura temporale certifica, con certezza, la data e l’ora in cui il documento è stato formato o trasmesso.

Vediamo adesso di cosa si tratta, come funziona e perché è così importante nell’ambito delle Fideiussioni.

Cos’è la marca temporale.

Come anticipato, la marca temporale associa data e orario certi a un documento, attribuendogli così una validazione temporale con valore legale, opponibile a terzi.

La sua funzione principale è quella di certificare il momento esatto in cui il documento è stato creato, trasmesso o archiviato, garantendone l’autenticità nel tempo.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (d. lgs. 82/ 2005), all’art.1, definisce, infatti, la validazione temporale come “il risultato della procedura informatica con cui si attribuiscono, ad uno o più documenti informatici, una data ed un orario opponibili ai terzi.”

Inoltre, l’articolo 20, comma 3 dello stesso Codice sancisce il valore legale dichiarando che “la data e l’ora di formazione del documento informatico sono opponibili ai terzi se apposte in conformità alle regole tecniche sulla validazione temporale.”

Come funziona e quali informazioni deve contenere.

Il funzionamento della marcatura temporale si basa su un processo tecnico specifico. L’utente, tramite un apposito software, seleziona il documento da marcare e avvia la procedura.
Il software genera un’impronta digitale del documento, chiamata hash, che rappresenta in modo univoco il contenuto del file senza rivelare i dati. L’impronta viene inviata a un Ente Certificatore Accreditato, noto anche come Time Stamping Authority (TSA), che agisce come terza parte fidata. Quest’ultimo, dopo averne verificato la correttezza, associa all’impronta digitale una data e un’ora certe, sincronizzate con fonti orarie ufficiali.

Per essere valida, una marca temporale deve contenere specifiche informazioni che ne garantiscono l’autenticità e la tracciabilità. 

In particolare, deve includere:

  • identificativo dell'emittente;

  • numero di serie della marca temporale;

  • algoritmo di sottoscrizione della marca temporale;

  • identificativo del certificato relativo alla chiave di verifica della marca temporale;

  • riferimento temporale della generazione della marca temporale;

  • identificativo della funzione di hash utilizzata per generare l'impronta dell'evidenza informatica sottoposta a validazione temporale;

  • valore dell'impronta dell'evidenza informatica.

In sintesi, quindi, la marca temporale:

  • Certifica l’esistenza del documento a una data e ora precise.

  • Attribuisce validità legale al documento, rendendolo opponibile a terzi.

  • Garantisce l’integrità del contenuto, assicurando che non sia stato modificato dopo l’apposizione.

Marca temporale: requisito fondamentale nella partecipazione delle gare pubbliche.

La marca temporale costituisce un requisito fondamentale nelle gare di appalto, dove è necessario garantire il rispetto dei termini, la certezza delle informazioni e la massima trasparenza.

L’omissione può quindi compromettere la validità della domanda di partecipazione, determinando l’esclusione di un operatore economico dalla gara.

Questo orientamento è stato confermato da due recenti sentenze:

  1. Il TAR Basilicata (n. 438/2023) ha ritenuto legittima l’esclusione di un operatore economico per l’omessa marcatura temporale nella Cauzione provvisoria.

  2. Il Consiglio di Stato (n. 1046/2024) ha confermato questa posizione, sottolineando che è un requisito formale essenziale.

È importante chiarire che la marca temporale è necessaria, per garantire piena valenza probatoria e opponibilità, ma non è per legge obbligatoria. Tuttavia, nella prassi, è ormai fondamentale e fortemente raccomandata, soprattutto in seguito al recente orientamento giurisprudenziale, motivo per cui viene spesso inserita come requisito nei bandi di gara.  

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  • Marca temporale (su richiesta), che garantisce la data certa, l’integrità del documento e la sua opponibilità a terzi;

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L’uso della blockchain offre, inoltre, un doppio vantaggio: maggiore sicurezza e una riduzione dei costi.

Infatti, le fideiussioni emesse tramite questa tecnologia possono usufruire di una riduzione del 10% dell’importo garantito, come previsto dal comma 8 dell’articolo 106 del Codice degli Appalti.

Ricordiamo che la legge richiede che le Fideiussioni siano verificabili e gestite mediante piattaforme che utilizzano tecnologie basate su "registri distribuiti" (ai sensi dell’articolo 8-ter, comma 1, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12, conformi alle caratteristiche stabilite dall’AgID).

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